I reni, organi fondamentali per la salute dell’organismo, svolgono un lavoro incessante, che li rende protagonisti del benessere quotidiano.
Con l’avanzare dell’età, la loro capacità funzionale tende a diminuire e spesso la malattia renale si manifesta solo in stadi avanzati, quando la perdita funzionale è ormai significativa. Ecco perché la prevenzione e la diagnosi precoce sono elementi imprescindibili per mantenere i reni “giovani” e in salute il più a lungo possibile.
I reni lavorano costantemente per filtrare il sangue, eliminare le tossine e mantenere l’equilibrio idrosalino e acido-base. Questi organi sono dotati di una grande capacità di compensazione, infatti uno può sopperire alla perdita funzionale dell’altro. Tuttavia, questa forza diventa anche un limite: la malattia renale spesso avanza silenziosa e viene riconosciuta solo quando la funzionalità è ridotta anche dell’80%. Secondo il Global Burden of Disease Study, circa il 10% della popolazione adulta mondiale, equivalente a circa cinque milioni di persone in Italia, soffre di qualche forma di insufficienza renale, in gran parte non diagnosticata.
La proposta di legge avanzata dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN), in collaborazione con il Ministero della Salute, punta a introdurre uno screening routinario per la malattia renale cronica nei soggetti tra i 55 e i 75 anni con fattori di rischio quali diabete, ipertensione, obesità e patologie cardiache. Gli esami semplici, economici e facilmente eseguibili come il dosaggio dell’albuminuria nelle urine e della creatinina nel sangue, potrebbero consentire di intercettare precocemente la malattia e di avviare un trattamento tempestivo, riducendo significativamente il ricorso alla dialisi.
Le regole d’oro per mantenere i reni giovani
I principi fondamentali per salvaguardare la salute renale non si discostano molto da quelli per un buono stato di salute generale. Come evidenzia Luca De Nicola, presidente della Società Italiana di Nefrologia, è necessario:
- Evitare il fumo e limitare il consumo di alcol;
- Praticare regolarmente attività fisica;
- Seguire una dieta equilibrata, moderando soprattutto il consumo di sale e zuccheri;
- Controllare il peso corporeo, prevenendo sovrappeso e obesità;
- Tenere sotto controllo pressione arteriosa e glicemia, per evitare ipertensione e diabete, principali nemici dei reni.
L’invecchiamento fisiologico comporta una diminuzione della cosiddetta “riserva renale”, cioè del numero di nefroni attivi, con conseguente ridotta capacità di adattamento a stress come disidratazione o infezioni. In particolare, negli anziani è consigliabile un apporto leggermente maggiore di sale durante periodi di caldo intenso o infezioni febbrili per evitare episodi di insufficienza renale acuta causata da disidratazione. Inoltre, va prestata attenzione all’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, che possono danneggiare i reni già compromessi.

Screening e terapie innovative: una nuova frontiera nella cura dei reni (www.laterrazzamongardino.it)
La malattia renale cronica (MRC) rappresenta una delle principali patologie cronico-degenerative mondiali, con mortalità in crescita superiore a quella di tumori e diabete. Eppure, la diagnosi precoce permette interventi efficaci. Oltre agli accertamenti di routine, oggi sono disponibili farmaci innovativi come le glifozine, che non richiedono più prescrizione di piani terapeutici e dimostrano di ridurre l’albuminuria e rallentare la progressione della malattia. Per i pazienti che non rispondono, sono disponibili altre classi di medicinali, tra cui inibitori del sistema renina-angiotensina e il finerenone, antagonista non steroideo dei recettori mineralcorticoidi.
L’ecografia renale, consigliata soprattutto in soggetti con familiarità per patologie renali, permette di individuare precocemente tumori e altre condizioni che potrebbero compromettere la funzionalità renale. Anche l’intervento chirurgico robotico, grazie a mappe tridimensionali estremamente precise, consente oggi di preservare il più possibile il tessuto renale sano, migliorando la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.
L’insufficienza renale avanzata e la dialisi domiciliare
Quando la funzionalità renale scende sotto il 15%, si rende necessaria la dialisi, trattamento impegnativo che richiede la connessione a un macchinario per diverse ore, più volte a settimana, con costi elevati e impatto importante sulla vita quotidiana. La dialisi peritoneale domiciliare, alternativa in crescita, è particolarmente indicata per pazienti fragili ad alto rischio cardiovascolare, poiché consente una maggiore autonomia e riduce complicazioni.

L’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per la salute renale






