Francesca Fagnani dove vive la conduttrice di Belve: terrazza con vista mozzafiato

La conduttrice prepara il ritorno del suo programma più graffiante e racconta la quotidianità nella casa del Vecchio Ghetto insieme a Enrico Mentana

Il ritorno di Belve è ormai ufficiale: la nuova stagione del programma condotto da Francesca Fagnani debutta su Rai 2 martedì 22 aprile 2025 alle 21.20. Le nuove puntate promettono di mantenere quel tono diretto e senza filtri che ha reso il format uno degli appuntamenti televisivi più seguiti. Tra le prime ospiti annunciate c’è Sabrina Impacciatore, come rivelato dal promo trasmesso nei giorni scorsi dall’emittente. Il programma, ideato e condotto dalla stessa Fagnani, è noto per la sua capacità di portare in tv interviste schiette, che spesso diventano al centro del dibattito mediatico.

Francesca Fagnani tra carriera giornalistica e vita privata a Roma

Francesca Fagnani, giornalista e conduttrice, ha costruito la sua carriera all’interno della Rai, dove ha iniziato come inviata a New York nel 2001. In seguito ha collaborato a programmi di approfondimento come Annozero di Michele Santoro, realizzando inchieste legate alla criminalità organizzata e al mondo delle carceri minorili. Dal 2018 è alla guida di Belve, il format che ha segnato una svolta nella sua carriera televisiva grazie allo stile incisivo delle interviste.

Oltre alla carriera, la conduttrice è legata al giornalista Enrico Mentana, direttore del TG La7. La coppia vive nel Vecchio Ghetto di Roma, in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo storico. La casa si affaccia sulle strade di uno dei quartieri più antichi della Capitale, un luogo che conserva tradizione e modernità. Abitare in questa zona significa trovarsi a pochi passi dalla Sinagoga di Roma e dalle vie che raccontano secoli di storia e cultura ebraica. L’atmosfera che si respira è quella di un quartiere raccolto, dove la quotidianità convive con testimonianze di grande valore storico e artistico.

Francesca Fagnani tra carriera giornalistica e vita privata a Roma (Fonte IG@frafagni ) – laterrazzamongardino.it

Il Vecchio Ghetto è caratterizzato da stradine strette e piazze che custodiscono luoghi iconici. La Fontana delle Tartarughe in Piazza Mattei rappresenta uno degli esempi più raffinati del Rinascimento romano. I resti del Portico di Ottavia, trasformato nel Medioevo in mercato del pesce, oggi uniscono archeologia e vita quotidiana. Passeggiando tra queste vie è facile imbattersi in botteghe storiche e ristoranti che propongono piatti della tradizione giudaico-romanesca come i carciofi alla giudia o il filetto di baccalà, piatti che hanno reso celebre la cucina locale. È questo il contesto in cui Francesca Fagnani ha scelto di vivere, in una dimensione che riflette il legame tra storia e contemporaneità.

Il valore del Vecchio Ghetto: prezzi delle case e fascino del quartiere

Il quartiere in cui risiede la conduttrice è uno dei più antichi e affascinanti della città. Il Vecchio Ghetto di Roma è apprezzato per la posizione centrale, la vicinanza al Tevere e l’atmosfera unica che unisce tradizione, memoria storica e vita cittadina. Non sorprende che i prezzi delle abitazioni siano tra i più alti della Capitale.

Secondo i dati di Immobiliare.it Insights aggiornati a marzo 2025, il prezzo medio per l’acquisto di un appartamento si aggira attorno ai 7.700 euro al metro quadro. Anche gli affitti seguono la stessa tendenza, con una media di circa 21 euro al metro quadro. Si tratta di valori in linea con altre zone centrali come Trastevere o il Rione Monti, quartieri che condividono la stessa forte richiesta di residenze. Questi dati confermano come vivere nel Ghetto significhi non solo avere accesso a un’area di grande prestigio culturale, ma anche affrontare costi abitativi elevati. Il quartiere, con le sue radici storiche profonde e il suo fascino intatto, rappresenta però una scelta che continua ad attrarre chi desidera abitare nel cuore di Roma, tra monumenti e tradizione gastronomica. Francesca Fagnani ha trovato qui la sua dimensione privata, lontana dai riflettori ma in un contesto che riflette l’anima della città.