Bonus anziani 2026, la svolta che non ti aspetti: più facile accedere agli 850€ al mese

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Bonus anziani: dal 2026arriva un cambiamento inatteso. Così sarà davvero molto più semplice ottenere 850 euro mensili.

Il Bonus anziani 2026 rappresenta una misura fondamentale per sostenere gli ultraottantenni non autosufficienti che necessitano di assistenza continua. Dopo l’avvio sperimentale nel 2025, il governo ha annunciato novità importanti volte a facilitare l’accesso al contributo mensile di 850 euro, fondamentale per supportare le famiglie nella gestione dell’assistenza domiciliare.

Accesso più semplice grazie all’esclusione della prima casa dal calcolo ISEE

Il Bonus anziani è rivolto agli anziani con più di 80 anni che presentano un bisogno assistenziale gravissimo e sono titolari dell’indennità di accompagnamento. Attualmente, per richiedere il beneficio, è necessario che l’ISEE sociosanitario non superi la soglia di 6.000 euro. Tuttavia, questo limite, particolarmente rigido, esclude molte famiglie in difficoltà, soprattutto perché nel calcolo viene incluso il valore della prima casa di proprietà.

La novità più significativa prevista per il 2026 sarà l’esclusione del valore della prima casa dal calcolo dell’ISEE sociosanitario, una modifica che permetterà a migliaia di famiglie di rientrare finalmente nella soglia economica richiesta e di accedere al sostegno economico. Questa misura, seppur tecnica, avrà un impatto sociale rilevante, poiché valorizzerà gli immobili di residenza senza penalizzare chi ha investito tutta la vita in una casa ma non dispone di liquidità sufficiente per pagare l’assistenza.

bonus anziani e come ottenerlo

Come ottenere il bonus anziani 2026 – òaterrazzamongardino.it

Attualmente, il Bonus è riservato a persone anziane con condizioni sanitarie estremamente gravi, certificate da accertamenti specifici. Rientrano in questa categoria soggetti in stato di coma, affetti da demenza profonda, con gravi disabilità permanenti, invalidità totale o lesioni spinali che compromettono qualsiasi autonomia motoria e decisionale. Dal punto di vista legislativo, è necessaria la certificazione di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992, che identifica la necessità di assistenza permanente.

Il processo di accesso prevede la compilazione di un modulo di autodichiarazione nel quale si dettaglia la composizione del nucleo familiare e la presenza di altri componenti con disabilità o anziani non autosufficienti. La complessità burocratica e la rigidità dei parametri economici rappresentano tuttavia una barriera per molte famiglie che rinunciano a presentare domanda.

Utilizzo del contributo e controllo sull’impiego dei fondi

Il beneficio complessivo si compone di due quote distinte: l’indennità di accompagnamento già percepita (attualmente pari a 531,76 euro) e la quota integrativa di 850 euro mensili. Quest’ultima è destinata esclusivamente a coprire le spese di assistenza domiciliare e non può essere impiegata liberamente.

I beneficiari devono utilizzare il bonus per:
– la retribuzione di assistenti familiari assunti con regolare contratto di lavoro domestico;
– l’acquisto di servizi di assistenza non sanitaria forniti da imprese qualificate e autorizzate nel settore socio-assistenziale.

Il governo ha istituito un sistema di controlli rigorosi che impone ai beneficiari di conservare e presentare la documentazione comprovante le spese sostenute, come buste paga e fatture. L’inosservanza delle regole comporta la decadenza immediata dal beneficio e la possibile richiesta di restituzione delle somme.

La Prestazione Universale, ufficialmente denominata Bonus anziani, è gestita dall’INPS e può essere richiesta tramite il portale online dell’Istituto o con l’assistenza di patronati come ANMIC. Tra i requisiti fondamentali per l’accesso figurano:
– età pari o superiore a 80 anni;
– riconoscimento di un livello di bisogno assistenziale gravissimo, accertato tramite valutazioni sanitarie e sociali;
– un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro;
– titolarità dell’indennità di accompagnamento.

La domanda può essere presentata in qualsiasi momento durante il periodo di sperimentazione, che si estende fino al 31 dicembre 2026, con decorrenza del beneficio dal mese di presentazione della domanda.

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