La riflessione sulla qualità delle amicizie e sul valore di avere pochi amici rispetto a una vasta rete sociale è più che mai attuale.
In un mondo che spinge spesso verso la quantità, emerge un messaggio chiaro: avere pochi amici non è affatto un male, anzi potrebbe essere un segno di intelligenza e di equilibrio emotivo.
Sin dall’adolescenza, molti si sentono sotto pressione nel dover ampliare continuamente la propria cerchia di amicizie, ma è un dato di fatto che con il passare degli anni il numero di amici tende a ridursi. Questo fenomeno, lungi dall’essere negativo, riflette una crescita personale e un affinamento nella capacità di selezionare i rapporti autentici. È facile incontrare persone nuove, ma trovare un livello di intesa profonda, che permetta di superare la superficialità e di instaurare una relazione di vera fiducia, è molto più raro e prezioso.
La vera domanda, quindi, non è quanti amici si hanno, ma quanti di loro chiameremmo in un momento di difficoltà, o a quanti saremmo disposti a chiedere aiuto con sincerità. Crescendo si privilegia sempre più la qualità rispetto alla quantità, cercando rapporti che abbiano un significato e un valore reale.
Tuttavia, il rovescio della medaglia è rappresentato dalla solitudine che può derivare dall’avere una rete sociale molto ristretta. Questo equilibrio è delicato e spesso si accompagna al desiderio – a volte solo latente – di conoscere nuove persone, anche solo per condividere momenti semplici come un caffè in centro città.
Cosa dice la scienza: intelligenza e solitudine sono inversamente proporzionali?
Uno studio condotto da Satoshi Kanazawa e Norman Li, psicologi evoluzionisti rispettivamente della London School of Economics e dell’Università di Singapore, ha portato alla luce risultati sorprendenti. Analizzando un campione di 15.000 giovani di età compresa tra 18 e 29 anni, hanno scoperto una relazione inversamente proporzionale tra quoziente intellettivo e necessità di socialità. In altre parole, più alto è l’indice di intelligenza di una persona, meno forte sarà la sua spinta a cercare continuamente la compagnia altrui.
Questo fenomeno si spiega anche considerando il contesto urbano: in città densamente popolate, dove le occasioni di socializzazione sono numerose, le persone più intelligenti tendono a soffrire meno per la solitudine e a non sentirsi costrette a cercare approvazione o compagnia in modo compulsivo. Sanno apprezzare sia i momenti di socialità che quelli di solitudine, riuscendo a mantenere un equilibrio che protegge il proprio benessere psicologico da influenze esterne negative.
Questi risultati confermano che non è necessario circondarsi di molti amici per stare bene, ma che anzi la capacità di godersi la propria compagnia e di costruire rapporti profondi e selezionati è un vero e proprio indicatore di salute mentale e intelligenza emotiva.

Amicizia e solidarietà: il coraggio di Peter Norman e il valore dell’impegno sociale(www.laterrazzamongardino.it)
Nel contesto delle relazioni umane e del valore dell’amicizia, vale la pena ricordare una storia esemplare di solidarietà e coraggio, quella di Peter Norman, atleta australiano e medaglia d’argento nei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968. Norman fu il terzo uomo nella celebre foto del podio con i velocisti afroamericani Tommie Smith e John Carlos, protagonisti di un gesto di protesta contro la discriminazione razziale.
Nonostante fosse bianco, Norman decise di sostenere i due atleti indossando la spilla del Progetto Olimpico per i Diritti Umani, simbolo di solidarietà con la loro battaglia per i diritti civili. Questo gesto, apparentemente semplice, gli costò il boicottaggio e l’ostracismo del proprio paese, che lo emarginò per anni.
La sua storia è una testimonianza potente del fatto che l’amicizia, la solidarietà e il coraggio di schierarsi per valori profondi spesso comportano sacrifici personali, ma rappresentano la vera essenza di un legame umano autentico e significativo. Solo nel 2012 il Parlamento australiano ha riconosciuto ufficialmente il suo coraggio e il suo contributo alla lotta per i diritti umani, riabilitandolo postumo e onorandolo come esempio da seguire.

La qualità delle amicizie: un valore in crescita con l’età(www.laterrazzamongardino.it) 










